I gechi si sono recati, nella primavera del 2022, presso i due musei piemontesi che conservano i reperti della Collezione di Carlo Vidua: il Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato e il Museo Egizio di Torino. In queste sedi hanno scansionato con uno scanner portatile alcuni reperti di epoca egizia oggi esposti in maniera permanente all’interno dei due percorsi museali. In particolare, a Torino, hanno lavorato su uno Shabti, cioè una piccola statua che costituiva parte integrante ed indispensabile del corredo funebre dei defunti dell’antico Egitto.
Alcuni reperti di epoca egizia conservati all’interno delle teche della Collezione Carlo Vidua sono stati scansionati con il fine di realizzare copie visuo-tattili da collocare all’interno di un armadio didattico ideato in stretta collaborazione con Sabina Malgora, direttrice e fondatrice del Mummy Project Research.
L’armadio Wundercammer, che presto sarà collocato in maniera permanente all’interno del percorso del museo casalese, ricreerà l’atmosfera del collezionismo ottocentesco, periodo in cui ricchi ed eruditi signori viaggiavano nel Mediterraneo, con il Grand Tour, e con gran frequenza si recavano in una delle mete più attraenti per l’epoca: l’Egitto e suoi scavi.
I partecipanti di questi colti e avventurosi itinerari tornavano alle loro dimore con piccole o grandi collezioni da esporre nei loro salotti.
Per rivivere l’atmosfera di quel tempo abbiamo pensato di offrire al pubblico un percorso didattico e divulgativo realizzando “l’armadio delle meraviglie” in cui verranno esposte le riproduzioni in stampa 3D dei beni che abbiamo scannerizzato.
Le copie ingrandite di questi antichi beni (amuleti, statuette votive, etc.) saranno spostabili all’interno di un piedistallo centrale del mobile dove “prenderanno vita”: saranno riprodotte in scala 1:1 e “parlanti”, ossia, tramite apposita tecnologia, racconteranno la loro storia.
In ogni copia verrà posizionato un tag Rfid (tecnologia di identificazione automatica).
Quando il fruitore posizionerà la statuetta sul piedistallo, prenderà vita il “dialogo” : l’audio inerente ai contenuti del bene corredato da un video a monitor (posto anch’esso all’interno dell’armadio) sottotitolato in italiano e in inglese.
I tag Rfeed verranno, infatti, riconosciuti dal supporto centrale e faranno partire su un monitor ad esso retrostante dei videoclip inerenti alla collezione e ai suoi antichi reperti.
Il valore aggiunto del progetto risiede nella possibilità di replicare e ampliare l’esperienza didattico – educativa con nuove copie di reperti e, al contempo, nella modularità che lo rende versatile.
Questa Wunderkammer 4.0 sarà utile al Museo per offrire ai visitatori ipovedenti la possibilità di esplorare tattilmente (e non solo) dei reperti altrimenti inaccessibili e potrà diventare la protagonista di nuovi ed interessanti laboratori didattici per i più piccoli.
Immaginatevi, ad esempio, un gioco dell’oca con protagoniste queste “pedine” davvero uniche, da spostare, ricollocare e far parlare per rendere l’esperienza museale ancora più coinvolgente ed efficace.